realizzato e curato da: Vincenzo Di Grigoli
Tradizioni ed Eventi
Gennaio
“A vulàta d’à palumma” o “Festa dell’acqua battiata”
secondo il rito greco - bizantino.
E’
una
delle
funzioni
più
originali
del
rito
greco
-
bizantino
e
si
svolge
due
volte,
la
sera
del
5
Gennaio
in
chiesa
e
la
mattina
del
6
Gennaio
in
piazza,
davanti
la
porta
principale
della
Chiesa
di
San
Nicolò
di
Mira.
Durante
la
celebrazione,
una
candida
colomba
discende
lentamente,
attraverso
una
corda
che
dall’alto
di
un
balcone
si
collega
ad
un
fonte
battesimale
disposto
davanti
la
chiesa.
Questo
momento
liturgico
ricorda
il
battesimo
di
Gesù
nel
Giordano
e
la
discesa
dello
Spirito
Santo
che
assume
le
sembianze
di
una
colomba.
La
cerimonia
si
conclude
con
la
benedizione
dei
fedeli
e
la
distribuzione a quest’ultimi di arance.
Febbraio
Ultima domenica di Carnevale
Il Mastro di Campo
La pantomima
Ore
14,30
il
Re
e
la
Regina
con
il
corteo
reale
fa
il
suo
ingresso,
avvia
le
danze
in
piazza
e
poi
sale
su
un palco che funge da Castello.
Intanto
appaiono
le
maschere
legate
alla
tradizione:
u
Rimitu,
i
Maghi,
le
Giardiniere,
in
piazza
arrivano
gli
Ingegneri
armati
di
strumenti
di
agrimensura
e
iniziano
a
misurare
la
distanza
da
un
punto ipotetico della piazza in cui il Mastro di Campo potrà piazzare l’artiglieria.
Arriva
il
Mastro
di
Campo
al
ritmo
marziale
del
tamburo,
con
al
seguito:
il
Tammurinaru,
l’Ambasciatore,
Garibaldi
con
i
Garibaldini,
il
Capitano
d’artiglieria,
il
Barone
e
la
Baronessa
seguiti
dai loro uomini: Camperi, Soprastanti, Vurdunaru, Curatulu, Sfacinnatu, infine la Cavalleria.
Il
Mastro
di
Campo
invia
con
l’Ambasciatore
una
lettera
di
sfida
al
Re,
alla
risposta
del
Re
il
Mastro
di
Campo
inizia
le
ostilità
seguite
da
una
danza
guerresca,
ritmata
dal
tamburo,
a
cui
si
aggiunge
la
carica
di
Garibaldi
e
i
suoi
Garibaldini,
il
Foforio,
oltre
a
mantenere
l’ordine
pubblico,
sequestra
i
benestanti
e
li
rilascia
dietro
pagamento
di
un
riscatto
(dolci
o
liquori).
Nel
primo
tempo
il
Mastro
di
Campo
sale
la
scala
(due
volte)
del
Castello
del
Re
con
il
quale
si
scontra
in
un
duello,
nel
duello
centrale
il
Mastro
di
Campo
viene
ferito
in
fronte,
il
tamburo
suona
“a
rullo”,
il
Generale
tutto
tremante
allarga
le
braccia
e
si
lascia
cadere
nel
vuoto:
termina
la
prima
parte
della
rappresentazione.
I
Maghi
scavano
sotto
il
Castello
e
trovano
la
Trovatura
(un
cantaru
di
maccheroni
e
salsiccia)
che,
al
grido
di
“foriu”,
offrono
alla
folla;
il
Mastro
di
Campo,
guarito
dalle
ferite,
rientra
in
piazza
con
il
suo
esercito
e
riprende
la
battaglia.
Le
scene
dei
vari
personaggi
si
ripropongono
uguali
al
primo
tempo.
Il
Re,
tradito
dall’Artificiere,
viene
sopraffatto
e
incatenato
dal
Mastro
di
Campo
penetrato
furtivamente
nel
Castello,
il
Mastro
di
Campo
si
smaschera
e
corona
il
suo
sogno
d’amore
abbracciando
l’amata
Regina.
Si
conclude
la
pantomima
del
Mastro
di
Campo
e
si
avvia
il
corteo
che
si snoderà per le vie del paese.
18 - 19 Marzo
Festeggiamenti in onore di San Giuseppe
Benedizione e distribuzione dei “Panuzza” di San Giuseppe.
La
sera
del
18
marzo,
nella
chiesa
dell’Annunziata
si
svolge
la
funzione
dei
“tocchi
di
San
Giuseppe”
che
rappresenta
il
trapasso
del
Santo:
nove
rintocchi
annunziano
l’agonia,
mentre
il
rullo
del
tamburo
e
lo
sparo
del
mortaretto,
che
sono
segni
di
festa,
hanno
il
significato
che
alla
tristezza
della
morte
fa
seguito
il
trionfo
in
cielo.
Si
è
persa
l’usanza
di
fare
la
“tavolata”
mentre
è
ancora
in
uso
la
“minestra
di
San
Giuseppe”
preparata
dai
“fratelli”
con
diversi
tipi
di
verdure
e
di
legumi
che
viene
benedetta
subito
dopo
la
messa
solenne
del
19
Marzo
e
mentre
in
passato
era
destinata
ai
poveri
del
paese,
oggi
tutti
i
fedeli
si
affollano
con
devozione
per
assaggiarla.
Nella
settimana
che
precede
i
festeggiamenti
del
19
marzo,
vengono
preparati
i
“panuzza”
di
S.
Giuseppe,
dei
panini
di
forma
rotonda,
piuttosto
schiacciati
con
un
diametro
di
circa
5
cm.
Sono
realizzati
con
farina
comune,
olio
sale
e
semi
di
finocchio
selvatico
e
hanno
impressa
l’immagine
della
Sacra
Famiglia.
Vengono
benedetti
ed
esposti
alla
visita
dei
fedeli
la
vigilia
dopo
“i
tocchi”
e
distribuiti
dai
confratelli
a
tutte
le
famiglie
del
paese
la
mattina
del
19
Marzo.
Tale
distribuzione
rappresenta
la
Provvidenza
del
Santo
che
arriva
in
tutte
le
famiglie.
Le
sacre
ricorrenze
del
23
Gennaio
(Sposalizio
di
San
Giuseppe)
e
del
19 Marzo hanno un carattere esclusivamente religioso.
La settimana Santa
Sabato di S. Lazzaro “O mirë mbrëma”.
Un
coro
percorre
le
vie
cittadine
al
canto,
in
lingua
albanese,
di
“O
mirë
mbrëma”
narrante
la
resurrezione
di
Lazzaro.
In
passato
si
svolgeva
la
settimana
che
precedeva
la
Domenica
delle
Palme,
dal
mercoledì
al
Sabato,
oggi
si
svolge
il
Venerdì
Santo
in
un’unica
sera.
Il
coro,
si
sposta
di
casa
in
casa e alla fine del canto vengono offerte delle uova.
Giovedì Santo
Processione della Statua dell’Addolorata
Ha
luogo
il
Giovedì
Santo
ed
è
unica
nel
suo
genere
poiché
sembra
che
in
nessun
altro
luogo
si
porti
in
processione
la
Statua
di
Maria
Santissima
Addolorata
tale
giorno.
Approssimandosi
l’ora
della
Processione,
dalla
Chiesa
Madre
latina,
dove
si
trova
la
Statua
dell’Addolorata,
comincia
a
sentirsi
il
caratteristico
suono
della
tromba
seguita
da
alcuni
colpi
di
tamburo,
che
annunziano
che
l’ora
della
processione
è
vicina.
Partecipano
alla
processione
i
“fratelli”
che
indossano
un
“abitino”
di
colore
nero,
appartenente
alla
Confraternita
e
le
“sorelle
dell’Addolorata”,
che
indossano
un
abito
nero,
con
un
nastro
bianco
attorno
al
collo
che
sorregge
una
medaglia
recante
l’effigie
dell’Addolorata
e
un
velo
nero
che
ricopre
la
testa.
Nella
piazza,
ove
trovasi
la
chiesa
Madre,
vengono
spente
tutte
le
luci,
compare
così
davanti
la
porta
della
chiesa
l’Addolorata
nel
suo
magnifico
manto
di
velluto
nero
ricamato in oro, posta sul fercolo illuminato e addobbato con centinaia di fiori.
All’apparire
della
Madonna
la
banda
musicale,
che
si
trova
davanti
la
chiesa,
intona
una
marcia
funebre,
improvvisamente
si
accendono
dei
fuochi
di
bengala
a
colori
che
illuminano
il
prospetto
del
Castello
adiacente
alla
chiesa
e
una
nuvola
di
fumo
si
spande
per
l’atmosfera
rendendola
ancora
più
mesta.
La
statua
dell’Addolorata
viene
portata
a
spalla
da
giovani
che
indossano
un
abito
nero,
camicia e guanti bianchi e cravatta nera.
Venerdì Santo
Processione dell’Urna con il Cristo morto
Una
grande
folla
assiste
all’uscita
dell’Urna
con
il
Cristo
morto
dalla
chiesa
Madre
greca,
mentre
poco
prima,
dalla
chiesa
del
Crocifisso,
esce
la
statua
dell’Addolorata
dei
greci
accompagnata
in
processione
da
alcuni
fedeli
che
indossano
le
cappe
di
colore
bianco.
Partecipano
alla
processione
i
“fratelli”
del
SS.
Crocifisso
che
indossano
il
proprio
“abitino”
di
colore
rosso
con
un
medaglione
recante l’effige della croce greca.
Nel
centro
della
piazza,
dove
sono
state
spente
tutte
le
luci
per
creare
un’atmosfera
di
raccoglimento, avviene l’incontro di Maria SS. Addolorata con l’Urna recante il Cristo morto.
A
questo
punto
la
Processione
diventa
unica,
davanti
l’Urna
e
dietro
la
statua
dell’Addolorata
le
quali
percorrono
le
strade
principali
del
paese.
L’Urna
con
il
Cristo
morto,
viene
portata
a
spalla
da
giovani
che
indossano
abito,
cravatta
e
guanti
neri
e
camicia
bianca.
Al
rientro
della
processione
in
piazza
vengono spente nuovamente le luci e si ripete la stessa atmosfera di raccoglimento dell’uscita.
Sabato Santo
“Cristòs Anèsti”
Nella
notte
tra
il
Sabato
e
la
Domenica
di
Pasqua,
un
coro
percorre
le
vie
cittadine
al
canto,
in
lingua
greca,
del
“Cristòs
Anèsti”
(Cristo
è
risorto),
annunziante
la
resurrezione
di
cristo.
La
cerimonia
si
snoda
in
un’atmosfera
di
raccoglimento
e
di
suggestione
determinata
dai
canti,
dall’incenso
e
dal
canto del Vangelo in diverse lingue.
Pasqua
Caratteristici
i
riti
nelle
varie
chiese.
In
quella
di
San
Nicolò
di
Mira
di
rito
greco
-
bizantino
vengono
distribuite le uova dipinte di rosso.
T
erza Domenica di Maggio
Fiera del SS. Crocifisso
La
fiera
del
SS.
Crocifisso,
comunemente
conosciuta
come
“fiera
di
Maggio”
era
una
“fiera
franca”.
Essa
si
svolgeva
e
si
svolge
tuttora
la
terza
Domenica
di
Maggio,
data
fissata
dal
re
Ferdinando
II
che
ne autorizzò la celebrazione con decreto del 23 Agosto 1844.
La
festa
ha
inizio
la
seconda
Domenica
di
Maggio
con
“l’appizzatina
‘ru
Paliu”,
cioè
l’esposizione
del
Palio,
una
bandiera
albanese
di
panno
rosso
con
al
centro
un
aquila
bicipite
nera
che
viene
issata
nel
campanile della chiesa a mezzogiorno.
La
mattina
della
festa
nella
chiesa
del
SS.
Crocifisso
si
celebra
una
solenne
liturgia
in
rito
greco
-
bizantino
al
termine
della
quale
si
svolge
“a
cunnutta”,
una
sorta
di
sfilata
di
torce
e
di
regali
(ex
voto
- biancheria d’altare ed altro) appartenenti alla Confraternita.
Conclude
la
sfilata
“la
retina”
dei
muli,
che
portano
basti
e
bisacce,
decorati
con
fregi
e
ricami
pregiati, ricolmi di grano.
La
sera
si
svolge
la
processione
della
Vara,
ovvero
un
baldacchino
decorato
e
ricoperto
d’oro
nel
quale si trova una crocifisso d’argento con l’anima di legno di faggio.
Dopo
la
processione
la
Vara
resta
esposta
al
culto
per
l’Ottavario
durante
il
quale,
ogni
sera,
un
predicatore
tiene
delle
omelie.
L’Ottavario
si
conclude
la
Domenica
successiva
con
la
processione
che percorre le vie secondarie del paese.
La
festa
si
conclude
il
Lunedì
successivo
con
“‘a
chiusura
‘ra
vara”,
una
cerimonia
religiosa
alla
quale
intervengono numerosissimi fedeli.
Luglio - Agosto - Settembre
Estate “Mezzojusara” e Notte bianca
Durante
i
mesi
estivi
il
Comune
di
Mezzojuso,
in
collaborazione
con
le
Associazioni
culturali
locali,
organizza
diverse
attività
ricreative
all’aperto,
tra
cui
cinema,
teatri,
spettacoli
musicali,
sfilate
di
moda,
tornei
di
calcetto,
pallavolo
e
altro
ancora
che
contribuiscono
ad
allietare
le
calde
serate
estive.
Appuntamento
clou
di
tutta
la
manifestazione
è
la
Notte
bianca
che
si
svolge
nel
mese
di
Agosto.
27 Agosto - Festeggiamenti in onore di San Giuseppe
L’inizio
della
festa
viene
segnalato
la
settimana
precedente
con
“l’appizzatina
d’ù
paliu”
cioè
con
l’esposizione
del
palio,
bandiera
di
tela
bianca
con
una
croce
rossa,
nella
parte
alta
del
campanile
della chiesa dell’Annunziata.
Il
palio
viene
esposto
a
mezzogiorno
mentre
le
campane
suonano
a
festa
accompagnate
dal
rullo
dei
tamburi e dagli spari dei mortaretti.
Ha
inizio
così
il
novenario
in
chiesa,
che
si
conclude
con
la
processione
solenne
l’ultima
domenica
di
Agosto.
Di
notevole
importanza,
anche
per
il
suo
aspetto
folkloristico,
è
“a
cunnutta”
ovvero
la
condotta
dei
ceri e dei regali che si svolge dopo la messa solenne.
La
Confraternita
detiene
un
numero
considerevole
di
“torce”,
grossi
ceri
che
hanno
impresse
immagini
Sacre,
che
vengono
portati
in
processione
per
devozione
o
per
ex
voto.
Vi
è
anche
la
condotta
dei
regali:
campanelle
d’argento,
biancheria
d’altare,
ex
voto
d’argento
e
d’oro
appartenenti
alla
Confraternita.
Conclude
la
processione
la
“retina
dei
muli”
composta
da
dieci
muli
che
portano
basti e bisacce decorati con ricami e fregi di particolare finezza e numerosi sonagli.
Le
bisacce
sono
piene
di
grano,
che
è
stato
raccolto
dai
confrati
durante
l’anno
soprattutto
nel
periodo del raccolto.
La
sera
dell’ultima
Domenica
di
Agosto
si
svolge
la
processione
di
San
Giuseppe
ovvero,
del
simulacro della Sacra Famiglia.
8 Settembre - Festeggiamenti in onore di Maria SS. dei Miracoli
I
festeggiamenti
in
onore
di
Maria
SS.
dei
Miracoli
si
celebrano
a
Mezzojuso
l’8
Settembre,
giorno
in
cui la chiesa celebra la Natività della Vergine Maria.
La
festa
in
passato
era
una
delle
antiche
fiere
franche
come
quella
del
SS.
Crocifisso,
di
Santa
Maria
di Tutte le Grazie e di San Giuseppe.
Da
sempre
conosciuta
come
“’a
fera
ri
Settembri”
essa
è
una
delle
feste
più
sentite
nel
nostro
paese
per la devozione che tutta la popolazione nutre verso la Vergine miracolosa.
La
mattina
dell’8
Settembre,
dopo
la
messa
solenne,
si
svolge
la
“torceria”,
processione
di
fedeli
disposti su due file recanti in mano dei grossi ceri di appartenenza della Confraternita.
La
processione
attraversa
le
vie
principali
del
paese.
La
sera
si
svolge
la
solenne
processione
con
la
presenza dei “fratelli” e delle “sorelle” che, indossano l’abitino di colore azzurro.
La
festa
continua
la
settimana
seguente
con
l’Ottavario
che
si
svolge
in
chiesa
a
conclusione
del
quale
il
15
Settembre
viene
portato
nuovamente
in
processione
il
Simulacro
della
Madonna
dei
Miracoli.
Ottobre, ultimo week end
Sagra della Castagna
Diventato
uno
degli
appuntamenti
più
importanti
della
Provincia,
ogni
anno
richiama
migliaia
di
visitatori provenienti da tutta la Sicilia.